Tra luci e tovaglie stirate, quest’anno la tavola di famiglia convive con un nuovo centro di gravità: il termometro. Si entra in casa con i pacchi, si posa la sciarpa, si domanda a bassa voce “com’è la febbre?”. È il Natale che conosciamo, ma con l’orecchio teso al respiro.
In farmacia la fila scorre tra spray salini e tisane. Un padre chiede se la recita si farà lo stesso. La scena è italiana, concreta. Da giorni la sensazione è chiara: mal di gola ovunque, colleghi assenti, gruppi chat che diventano piccoli ambulatori digitali.
Arrivano i numeri e confermano. La scorsa settimana in Italia oltre 816 mila persone sono finite a letto per infezioni respiratorie acute, quasi 100 mila più della precedente. Oltre il 40% dei quadri è legato a virus influenzali. Nei bollettini ISS–InfluNet/RespiVirNet, la curva è in salita stabile. I più colpiti restano i bambini piccoli, come spesso accade in questa stagione. E pazienza per le recite.
Non è solo suggestione: le feste sono un acceleratore. Case piene, abbracci, stanze calde e poco arieggiate. Le gocce respiratorie trovano strade facili. È qui che la storia compie il suo scarto. Il periodo delle cene e delle riunioni familiari darà un’ulteriore spinta ai contagi. Lo dicono gli epidemiologi, lo mostrano le serie storiche.
Oltre il 40% delle infezioni attuali è influenza. Tra questi virus, molti laboratori citano un “ceppo K” in più della metà dei casi. Nota importante: nei report ufficiali ISS non esiste una denominazione “K”. Si usano A/H1N1pdm09, A/H3N2 e B/Victoria. L’etichetta “K” circola in ambito mediatico; segnalo quindi l’assenza di una conferma ufficiale sul nome, non sul trend di crescita.
Il carico sugli ambulatori aumenta. Le richieste più comuni: febbre alta per 2–3 giorni, tosse secca, debolezza. La maggioranza dei casi si gestisce a casa; per sintomi severi o fragilità serve contatto con il medico.
Fonti affidabili: i bollettini settimanali ISS–InfluNet/RespiVirNet e gli aggiornamenti ECDC. Sono documenti pubblici e verificabili.
Aria buona batte salotti affollati. Apri le finestre 10 minuti ogni ora. La ventilazione riduce la carica virale più di qualsiasi trucco.
Se hai sintomi, usa la mascherina al chiuso. È un gesto di cura verso i nonni e chi è fragile.
Piatti serviti, non condivisi. Evita ciotole comuni, metti posate dedicate. Piccoli cambi, grande effetto.
Se devi vedere un parente fragile e hai febbre o tosse, valuta un test rapido e rimanda l’incontro se positivo. È prudenza, non rinuncia.
Il vaccino antinfluenzale protegge dalle forme gravi. È ancora utile, specie per over 60, cronici, gravidanza. Parla con il medico; niente fai da te con antibiotici.
Apparecchia in due stanze e alterna i posti. Apri il balcone durante il caffè. Un misuratore di CO₂, se lo hai, ti guida: sotto 800 ppm l’aria è migliore. Sono accorgimenti semplici. Mantengono gli abbracci e abbassano il rischio.
Le feste chiedono presenza, non eroismo. Possiamo scegliere una gentilezza in più e una porta aperta in più. Quando il vapore dei piatti incontra l’aria fredda che entra dalla finestra, l’inverno fa pace con noi: quale storia vuoi raccontare a gennaio, quella di un pranzo qualunque o di un Natale che ha protetto chi ami?
"Fare la doccia solo una volta alla settimana può essere un modo efficace per rispettare…
Scopri come pulire efficacemente le tue pentole con ingredienti comuni come bicarbonato e sapone per…
L'Apple Watch offre funzioni di sicurezza come rilevamento di cadute e incidenti, chiamate SOS e…